La scomparsa di Hermann Dohr fratello nella fede e nell'impegno culturale
Il tempo di Natale, periodo normalmente dedicato alla tranquillità, alla preghiera e alla riflessione, quest’anno ha riservato un grande dolore al Gruppo del Meic di Udine: la scomparsa dell’Ing. Hermann Dohr, intellettuale cattolico carinziano.
Lo avevamo conosciuto fin da quando era nel pieno della sua attività lavorativa come responsabile delle autostrade carinziane e in tale veste collaborava con il corrispondente responsabile di quelle friulane.
Tra noi del Gruppo Meic di Udine e l’ing. Dohr fin da allora si era stabilita una intensa collaborazione e una viva amicizia. Questa si era cementata grazie ai numerosi incontri e convegni alla cui organizzazione abbiamo collaborato e a cui assieme abbiamo partecipato. Inseriamo una foto scattata in occasione di un incontro che si è svolto nel 2016.
Parallelamente erano sorte delle vive amicizie personali, specie dopo il pensionamento, quando l’ing. Dohr si era particolarmente dedicato allo studio della lingua e letteratura italiana, alla cura del giardino di casa, divenendo un perfetto giardiniere e all’attività turistica, specie religiosa.
Sempre pronto ad intraprendere con entusiasmo nuovi impegni non aveva temuto di affrontare , per esempio, l’arduo Cammino di San Giacomo di Compostela o la raccolta delle arance in Sicilia, terra che lo affascinava particolarmente.
L’entusiasmo per il nuovo non lo aveva abbandonato neanche quando aveva scoperto di essere affetto da una brutta malattia.
Da persona riservatissima, aveva chiesto ai più stretti familiari di non farlo sapere. Questi avevano acconsentito al suo desiderio e lo avevano visto affrontare con coraggio e serenità la difficile situazione, mantenendo quasi fino alla fine il solito entusiasmo e la voglia di fare. Ma gli ultimi tempi sono stati per loro molto duri, specie quando si sono resi conto che la situazione precipitava.
Sempre pronto ad intraprendere con entusiasmo nuovi impegni non aveva temuto di affrontare , per esempio, l’arduo Cammino di San Giacomo di Compostela o la raccolta delle arance in Sicilia, terra che lo affascinava particolarmente.
L’entusiasmo per il nuovo non lo aveva abbandonato neanche quando aveva scoperto di essere affetto da una brutta malattia.
Da persona riservatissima, aveva chiesto ai più stretti familiari di non farlo sapere. Questi avevano acconsentito al suo desiderio e lo avevano visto affrontare con coraggio e serenità la difficile situazione, mantenendo quasi fino alla fine il solito entusiasmo e la voglia di fare. Ma gli ultimi tempi sono stati per loro molto duri, specie quando si sono resi conto che la situazione precipitava.
Gli amici del Meic desiderando ricordarlo con la gioia, il sorriso e l’entusiasmo di sempre si riuniranno per partecipare alla messa serale di martedì 24 gennaio, a un mese dalla scomparsa, presso la Chiesa del Carmine di Udine per ringrazialo dell’amicizia e pregare per lui.