2009 - Rinaldo Fabris: Intervista sul Cristianesimo
Lunedì 30 marzo: Intervento di mons. Fabris al Carmine, intitolato “Intervista sul Cristianesimo: alla ricerca della verità” per il ciclo di incontri su “Il cristianesimo oggi, tra fede, scienza e mistero”a cura del Meic di Udine
Lunedi’ 30 marzo, alle ore 18.00, nella sala Bianca della Parrocchia della B. V. del Carmine, per il ciclo “Il cristianesimooggi, tra fede, storia e mistero” organizzato Meic (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) di Udine, si è svolto l’atteso intervento di mons. Rinaldo Fabris - uno dei più eminenti studiosi del Nuovo Testamento, con al suo attivo numerose e autorevoli pubblicazioni - intitolato “Intervista sul Cristianesimo: alla ricerca della verità”. Egli infatti è stato intervistato dal presidente del gruppo Guglielmo Scoglio, che gli ha posto alcune delle domande più significative emerse negli incontri dedicati all’analisi dei libri-intervista di Corrado Augias “Inchiesta su Gesù” (con Mauro Pesce) e “Inchiesta sul cristianesimo” (con Remo Cacitti), testi che in qualche modo cercano di accreditare un’immagine di Gesù e delle origini del Cristianesimo diversa da quella affermata dalla tradizione cristiana. Al termine dell'intervista il numeroso pubblico presente ha avuto occasione di intervenire e porre allo studioso altre domande.
Riportiamo l'intervento di Scoglio introduttivo all'incontro:
In questi ultimi tempi abbiamo assistito a un grosso interesse per la storia del cristianesimo specie per quanto riguarda le origini. Lo dimostra il successo in un limitato lasso di tempo del Codice da Vinci, libro che nel mondo ha venduto più di 60milioni di copie e in Italia quasi tre milioni di copie, la riproposizione di un testo gnostico della metà del II secolo: il Vangelo di Giuda [in cui Giuda da traditore diventerebbe strumento di salvezza, addirittura voluto da Dio], il volume “Inchiesta su Gesù” di Corrado Augias e Mauro Pesce, il libro “Inchiesta sul Cristianesimo” di Augias – Cacitti che porta il provocatorio sottotitolo “Come si costruisce una religione”. pubblico presente Il successo di vendita di tutti questi volumi dimostra l’interesse della gente, soprattutto delle persone di un certo livello culturale, anche non credenti a sapere di più sulle origini storiche e culturali del cristianesimo. Alla base di questo desiderio c’è voglia di conoscere affidandosi a chi si ritiene persona competente che sa usare con rigore i metodi della scienza storica. Purtroppo la scienza storica si nutre non solo di fatti e documenti ma anche di interpretazioni e le interpretazioni sono condizionate dall’interprete le cui posizioni ideologiche pregiudiziali portano a conclusioni non sempre accettabili. Inoltre molte pubblicazioni appartenenti al genere divulgativo risentono di lacune e fortemente delle visuali degli autori. Ciò è quanto confessa onestamente lo stesso Cacitti a p. 266 del suo volume: Sento ora l'obbligo di chiarire, in qualche modo, il «genere letterario» di questo libro. Esso, prioritariamente, non intende presentarsi come un manuale di storia del cristianesimo antico. Troppo vaste le lacune, troppo sbilanciate le trattazioni, troppo peculiari le visuali. Né, per altro, questo era l'intendimento iniziale. Il lavoro è stato piuttosto originato da una serie di domande atte a soddisfare il desiderio di sapere di chi le poneva, un giornalista e scrittore senza dubbio attento ai fenomeni religiosi e ben più capace di un insegnante universitario di cogliere gli umori, gli interessi, le aspettative di un pubblico di lettori diverso da quello cui uno studioso abitualmente si rivolge. Da questa parole sembra che il volume si proponga più che ricercare il vero di non deludere le aspettative del pubblico a cui si rivolge. Così un libro da strumento di conoscenza diventa un’operazione commerciale .
Purtroppo anche molti di noi credenti, compresi quelli praticanti e «impegnati», perfino parecchi preti, sono poco informati sulle questioni problematicamente poste sul tappeto dalle opere sopra citate e tanto meno in grado di rispondere ad esse.
Il Gruppo del Meic nel desiderio di venire incontro a questo diffuso desiderio di conoscenza ha dedicato alcuni incontri del programma pastorale dell’anno ai due libri intervista di Augias “Inchiesta su Gesù” (con Mauro Pesce) e soprattutto “Inchiesta sul cristianesimo” (con Remo Cacitti), che in qualche modo cercano di accreditare un’immagine di Gesù e delle origini del cristianesimo diversa da quella affermata dalla tradizione cristiana. E’ stato inoltre visionato e commentato un interessante dibattito trasmesso da Telefriuli sul libro di Augias – Cacitti che ha visto l’intervento dello stesso Cacitti e del qui presente mons. Rinaldo Fabris.
Il nostro percorso di riflessione termina con l’incontro di questa sera in cui poniamo un autorevole biblista e uomo di fede come don Rinaldo di fronte ad alcuni interrogativi di fondo suscitati da questi volumi. Desideriamo utilizzare il metodo dell’intervista in modo da fornire maggiore vivacità alla trattazione di argomenti tanto complessi quanto importanti. Formulerò a don Rinaldo alcune domande a partire dalla conclusioni a cui siamo prevenuti nei nostri incontri precedenti. Al termine della mia intervista passerò la parola al pubblico presente. Mi auguro che l’incontro serva a chiarire il rapporto tra fede e metodo scientifico in relazione alle scritture e in quali termini può essere riattualizzata e riproposta in modo corretto e plausibile la figura di Gesù Cristo agli uomini e alle donne di oggi.