2009 - Convegno internazionale: "Salvaguardia del creato "

"Ambiente e salvaguardia del Creato”
Incontro internazionale del MEIC di Udine con il KAV di Klagenfurt e lo SKI di Lubiana

            Domenica 19 aprile, presso il Convitto del Sacro Cuore a Udine, si è svolto un Incontro internazionale del gruppo udinese del MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) con gli esponenti del KAV (Katholischer Akademikerverband) di Klagenfurt e dello SKI (Slovenski katoliški izobraženci) di Lubiana sul tema “Ambiente e salvaguardia del Creato”, problematica ricca di implicazioni teologiche e sociali e destinata a interessare in misura crescente l’opinione pubblica in rapporto agli attuali allarmanti segnali di un cambiamento del clima. 
            L’incontro, organizzato dalla prof.ssa Antonietta Locatelli e presieduto dal prof. Claudio Freschi, è il decimo di una serie di appuntamenti del MEIC di Udine con gruppi omologhi di Paesi vicini, a partire dal 1987, su questioni di particolare interesse per l’impegno dei cristiani.
            Le relazioni  sono state tenute dal prof. Ernst Sandriesser del KAV di Klagenfurt, che ha parlato su “Rinnovamento dalle origini: fede nella creazione e responsabilità della creazione”, dal prof. Matija Cencelj dello SKI di Lubiana, che si è soffermato su “Clima e cambiamenti ambientali” e dal prof. Angelo Vianello, Preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Udine, invitato dal MEIC, che ha riferito su “Rispetto dell’ambiente è rispetto dell’uomo: il ruolo dell’agricoltura”.
            Ascoltati gli interventi, i convenuti si sono suddivisi in tre gruppi di studio e, dopo la presentazione dei risultati dei lavori introdotta dal prof. Guglielmo Scoglio, presidente del MEIC di Udine, è stato aperto il dibattito.
            Alle ore 12.45 mons. Franco Frilli, assistente spirituale del gruppo udinese, ha celebrato la S. Messa.
            Dopo il pranzo in un locale cittadino, gli ospiti sono stati infine guidati dalla prof.ssa Locatelli in una visita al Museo del Duomo.
            Un’ulteriore nota di internazionalità è stata offerta dagli allievi Marina Bartoletti, Chiara Forelli, Jacqueline Kussini, Philipp Melbinger e Stephanie Rosenkranz del Liceo Classico Europeo “Uccellis” di Udine, che hanno efficacemente garantito la traduzione consecutiva in italiano, inglese e tedesco di alcune fasi dell’Incontro.    
Problematiche ambientali e impegno dei cristiani: emergenze e proposte
Quali sono i principali fattori del degrado ambientale? Quali le possibili conseguenze? Come si configura in proposito l’impegno dei cristiani? In quali termini ci illumina, su questo, la Scrittura?
Altrettanto significative sono apparse, sia nelle relazioni presentate all’Incontro sia nel confronto all’interno dei gruppi di studio, l’individuazione di  determinati nodi problematici e la definizione di alcune proposte concrete.
Da parte di tutti i gruppi è stata sottolineata la necessità di un sempre maggior impegno della Chiesa nella formazione delle coscienze a un comportamento responsabile nei confronti  dell’ambiente  e, pertanto,  delle generazioni future.
Le relazioni
In un mondo in cui l’ecosistema è minacciato dall’eccessivo sfruttamento del territorio e delle risorse e in cui ogni anno si perdono 27.000 specie viventi (!), occorre, ha affermato nella sua relazione il professor Angelo Vianello, una nuova alleanza tra agricoltura e ambiente:  un’agricoltura non solo sostenibile, ma anche presidio dell’ambiente, capace di svolgere un ruolo attivo nella conservazione e nel recupero della biodiversità. In generale – ha aggiunto - occorre rendersi conto che mai come oggi entra in causa la responsabilità dell’uomo, e pertanto la necessità di un orientamento verso un nuovo stile di vita e di consumi: non possiamo più vivere nell’ingenua  convinzione che le risorse siano illimitate. 
DibattitoUn chiaro e forte appello della Chiesa ai cristiani e a tutti gli uomini di buona volontà per la salvaguardia del Creato, mentre si fanno sempre più evidenti i segni del cambiamento climatico, è stato invocato nel suo intervento dal professor Matija Cencelj dello SKI di Lubiana. La sempre maggiore concentrazione di gas – serra, la costante crescita della temperatura media globale, le proiezioni proposte sull’aumento del livello dei mari nei prossimi decenni – ha detto - sono alcuni fra i più preoccupanti segnali d’allarme: la scienza è ancora lontana dalla possibilità di ponderare tutti i meccanismi interagenti e di fare previsioni precise, ma la maggioranza della comunità scientifica concorda nel ritenere l’uomo responsabile dei cambiamenti climatici in atto, e così di uno sconvolgimento di cicli naturali senza rispetto delle esigenze di rigenerazione dei sistemi ambientali, dato il perverso intreccio di interessi economici settoriali, inerzia, mancanza di un’adeguata coscienza ecologica. 
Una rilettura di alcuni passi biblici, ha affermato nella sua relazione il prof. Ernst Sandriesser del KAV di Klagenfurt, mostra come la destinazione all’uomo del Creato da parte di Dio non significa un’autorizzazione al dominio e allo sfruttamento - pulsione che esprime viceversa il peccato originale, la  permanente tentazione di un uso  indiscriminato della libertà donataci dal Creatore - ma piuttosto l’ invito a un’intelligente e responsabile custodia, nella solidarietà con tutte le creature. E’ per questo auspicabile - ha aggiunto - che sia istituita una nuova pratica liturgica che, in sintonia con la Scrittura, destini il giorno di sabato al tema della riconciliazione con la natura e della contemplazione del Creato.
I risultati del confronto
Vianello e FreschiProficui sono apparsi anche i risultati dei lavori di gruppo, dai quali sono emersi alcuni precisi orientamenti e  proposte operative:
- è necessario denunciare profeticamente le diverse forme - a livello economico, politico, individuale - di spreco e di irresponsabilità nei confronti dell’ambiente;
- s’impone pertanto, per essere credibili,  un chiaro orientamento da parte dei cristiani e della Chiesa a uno stile di vita sobrio e responsabile, capace di testimoniare in prima persona i cambiamenti che si vogliono promuovere: in altre parole, a mutare determinati aspetti dello stile di vita, con particolare riferimento al risparmio energetico, all’uso dei mezzi pubblici, alla promozione di coltivazioni con metodi biologici;
-  occorre parallelamente promuovere un’educazione all’amore per la natura sia all’interno delle famiglie sia a scuola, a partire dalla prima infanzia: anche nell’ambito del catechismo dovrebbe trovare adeguato spazio il tema della responsabilità per la  salvaguardia del Creato;
- è auspicabile un più diretto coinvolgimento delle associazioni laicali nell’opera di sensibilizzazione ecologica, in dialogo ecumenico con gli organismi affini delle Chiese sorelle e in collaborazione con i gruppi di volontariato impegnati a favore dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile;
- è di particolare importanza l’esempio concreto di sensibilità ecologica che proviene da figure di leaders note nella Chiesa e nella società ed è inoltre opportuno coinvolgere come testimonials in questa azione  personalità carismatiche con un preciso ascendente sull’opinione pubblica;
- l’attuale recessione economica potrebbe essere colta come un’occasione favorevole per avviare una riflessione sulle problematiche dell’ambiente e della  giustizia globale, senz’altro connesse,  e un concreto cambiamento degli stili di vita, in modo che siano improntati a una maggiore sobrietà.
            Unanime è stato, alla fine dell’incontro, il riconoscimento di significative convergenze tra i gruppi su tutti gli aspetti della problematica considerata.
In particolare, il professor Vianello  ha ricordato che la celebrazione del sabato come giorno della creazione è una documentata tradizione dell’antica Chiesa di Aquileia e si pone oggi come un’idea di chiara valenza ecumenica e in grado di collegare le dimensioni civile e religiosa: “creazione e sabato – Vianello ha citato in proposito il teologo Jürgen Moltmann – vanno intesi come strettamente collegati; non è possibile comprendere correttamente il mondo nel suo carattere di creazione senza avvertire la realtà del sabato (…). La pace sabbatica è innanzitutto la pace con Dio”, ma “apre … anche alla pace con la natura, quella a cui oggi, di fronte al crescente deterioramento ambientale, molti di noi aspirano”.
                                                                                                Claudio Freschi