Il Meic contro le false notizie (fake news). Incontri il 5 e il 12 febbraio

Locandina incontroLunedì 5 febbraio e lunedì 12 febbraio alle ore 20.30 si parlerà di  fake news presso la sala S. Luigi Scrosoppi della Parrocchia del Carmine (via Aquileia 75 e viale Leopardi 9). Nel primo incontro la prof.ssa Annamaria Rondini parlerà sul tema “La credulità oggi: meccanismi psicologici e sfruttamento mirato". Il 12 febbraio il dott. Marco Soranzo parlerà sul tema “Settarismo o fede ragionevole? Come distinguere? – uno sguardo al nostro territorio”.

L’argomento è di grande attualità dopo che  Papa Bergoglio in occasione  della Giornata delle Comunicazioni Sociali  ha dichiarato  guerra alle fake news. In un documento diffuso in varie lingue prima ha offerto  una definizione condivisa del fenomeno («informazioni infondate, basate su dati inesistenti o distorti e mirate a ingannare e persino a manipolare il lettore. La loro diffusione può rispondere a obiettivi voluti, influenzare le scelte politiche e favorire ricavi economici»), poi ha elencato una serie di antidoti che i governi, le social company, i mass media dovrebbero adottare.

«L’efficacia delle fake news è dovuta in primo luogo alla loro natura mimetica, cioè alla capacità di apparire plausibili. In secondo luogo, queste notizie, false ma verosimili, sono capziose, nel senso che sono abili a catturare l’attenzione dei destinatari, facendo leva su stereotipi e pregiudizi diffusi all’interno di un tessuto sociale, sfruttando emozioni facili e immediate da suscitare, quali l’ansia, il disprezzo, la rabbia e la frustrazione. La loro diffusione può contare su un uso manipolatorio dei social network e delle logiche che ne garantiscono il funzionamento: in questo modo i contenuti, pur privi di fondamento, guadagnano una tale visibilità che persino le smentite autorevoli difficilmente riescono ad arginarne i danni».

«Il dramma della disinformazione è lo screditamento dell’altro, la sua rappresentazione come nemico, fino a una demonizzazione che può fomentare conflitti. Le notizie false rivelano così la presenza di atteggiamenti al tempo stesso intolleranti e ipersensibili, con il solo esito che l’arroganza e l’odio rischiano di dilagare. A ciò conduce, in ultima analisi, la falsità».

Per contrastare il virus delle fake news il Papa chiede la promozione di un «giornalismo di pace» capace di non negare «l’esistenza di problemi gravi e assuma toni sdolcinati. Un giornalismo senza infingimenti, ostile alle falsità, a slogan ad effetto e a dichiarazioni roboanti; un giornalismo fatto da persone per le persone, e che si comprende come servizio a tutte le persone, specialmente a quelle – sono al mondo la maggioranza – che non hanno voce; un giornalismo che non bruci le notizie, ma che si impegni nella ricerca delle cause reali dei conflitti, per favorirne la comprensione dalle radici e il superamento attraverso l’avviamento di processi virtuosi; un giornalismo impegnato a indicare soluzioni alternative alle escalation del clamore e della violenza verbale». 

Mercoledi 17 e giovedì 18 gennaio 2018 incontri su Maria Maddalena organizzati da Meic e Scuola Cattolica di Cultura

DepliantMercoledi 17 e giovedì 18 gennaio 2018 alle ore 18 presso il Centro Culturale “Paolino di Aquileia”,  via Treppo 5B, si terranno due incontri su Maria Maddalena. Nel primo iil prof. Edmondo Lupieri docente di  Teologia presso la Loyola University di Chicago presenterà la sua opera dal titolo   “Una sposa per Gesù. Maria Maddalena tra antichità e postmoderno”. Nel secondo  don Alessio Geretti parlerà su “La  Fortuna iconografica della Maddalena” .

Gli organizzatori presentando il programma affermano che con questi incontri ci è data un'opportunità davvero speciale per esplorare, con la guida di due esperti, questa singolare figura di donna "discepola", mostrando anche in che modo Maria di Magdala  sia diventata oggetto di appassionato interesse di ricerca fino ai nostri giorni. Al seguito di Gesù di Nazareth è costante la presenza di un gruppo di donne della Galilea, segno privilegiato del Regno di Dio che fa degli ultimi i destinatari dell'annuncio: tra questi figurano appunto in primo piano le donne, emarginate in quel contesto dalla vita sociale. E tra loro spicca senz'altro la figura di Maria di Magdala. La sua presenza è costante e punteggia i momenti più incisivi della vita del Maestro: la Maddalena sta ai piedi della croce con altre Marie ed è proprio lei, recatasi al sepolcro il primo giorno dopo il sabato, a divenire testimone diretta della Resurrezione, portando l'annuncio pasquale a Simon Pietro e ai discepoli.

Com'è noto infatti, secondo il racconto evangelico il Signore risorto si presenta a lei per prima, ma nelle sembianze di un ortolano: a Maria di Magdala, che non lo riconosce, si rivolge chiamandola per nome, "Miriam”, avendo in risposta un devoto: "Rabbouni" ("Maestro mio"), nella lingua materna.

Intersecando le narrazioni presenti in vangeli apocrifi, la Maddalena diventa poi il prototipo della peccatrice penitente e della missionaria che diffonde il vangelo nella Francia meridionale. Il suo culto si afferma nel medioevo, al punto da essere ampiamente rappresentata dagli artisti di tutti i tempi. La tradizione della Chiesa latina l'ha anche identificata nella peccatrice anonima che, in diversi contesti e versioni degli evangelisti, incontra Gesù e unge parti del suo corpo con olio di nardo, asciugandolo con i suoi capelli.

Attraverso il richiamo a una figura così evocativa, ma forse non ancora abbastanza compresa, sarà pertanto offerta una significativa occasione di approfondimento anche sul ruolo della donna nella Chiesa di oggi.

 

Incontri sulle migrazioni

Giovedì 19 novembre, alle ore 18.00, presso il Centro Culturale “Paolino di Aquileia”, il dott. Guglielmo Pitzalis, medico del Gruppo Immigrazione e Salute del FVG e della Società Italiana delle Migrazioni, con una relazione su “La situazione in Friuli Venezia Giulia: oltre la paura”, aprirà il nuovo ciclo d’incontri organizzato dalla Scuola Cattolica di Cultura e dal gruppo udinese del MEIC, intitolato “Le migrazioni. Rischio o opportunità, da problema a progetto: meticciare le culture”

L’iniziativa si propone di approfondire e dibattere, nei suoi diversi aspetti, uno dei veri  ‘segni dei tempi’ del mondo attuale: le migrazioni, che anche oggi costituiscono un criterio per leggere la storia del cammino umano, segnata in maniera significativa dal movimento delle persone e dei popoli a causa di carestie, guerre, conflitti, motivazioni religiose o spinte economiche. Migrazioni vissute da alcuni come una minaccia identitaria e da altri come opportunità per un arricchimento reciproco, nel segno del meticciamento.

Il nostro Friuli trova nei suoi cromosomi costitutivi proprio lo scontro e l’incontro tra diversi popoli e culture: Aquileia, che riconosciamo come “madre”, è stata anche “maestra” nel segno dell’integrazione delle diversità, in una declinazione plurale. E le Scritture Sacre sono attraversate dal tema del forestiero e mobilitano la coscienza dei credenti nella riscoperta della fraternità. “ Il forestiero dimorante tra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto”(Lv 19, 34). Si tratta di un monito severo che non ha sconti, fino all’identificazione del volto del migrante con quello di Gesù di Nazaret (Mt 25,35).

Il secondo appuntamento è previsto giovedì 26 ottobre, sempre alle ore h 18.00, con l’intervento di Don Pierluigi Di Piazza, fondatore del Centro “Balducci” di Zugliano, su “Ero straniero e mi avete accolto, anche Dio si fa migrante”.

Il terzo incontro, giovedì 30 novembre, vedrà l’intervento di Oliviero Forti, responsabile immigrazione Caritas italiana e Caritas Europa, su “La questione immigrazione: uno sfondo di riferimento dal Rapporto annuale Caritas”.

              Negli successivi appuntamenti su “Uomini e tempi”, "Un'esistenza fatta canto. Poesia e profezia in Davide Maria Turoldo" (giovedì 16 novembre, relatrice Mariangela Meraviglia, biografa del Servita), e “La Populorum progressio (1967) di Papa Paolo VI. La profezia dei poveri interpella la Chiesa e la società” (giovedì 23 novembre,relatore Mons. Ettore Malnati, Vicario per la cultura della Diocesi di Trieste), saranno rivisitate alcune figure che hanno segnato in maniera indelebile la storia di ieri e di oggi, indicando fermenti di crescita come semi di futuro.

          Nelle intenzioni degli organizzatori, grazie anche alla presenza di autorevoli esponenti del mondo della cultura e della  comunità ecclesiale, il ciclo intende offrire una significativa occasione di approfondimento e dibattito su una questione fra le più scottanti nel contesto socioculturale di oggi.

Incontro internazionale a Gorizia dei Gruppi MEIC, KAV E SKI

 Incontro internazionale 2017

     Sabato 10 settembre, nella suggestiva cornice di una città mitteleuropea così significativa come Gorizia, è continuata la bella tradizione degli incontri fra i gruppi di tre associazioni sorelle: il MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) di Udine, il KAV (Katholischer Akademiker Verband) di Klagenfurt e lo SKI (Slovenski Katoliski Izobrazenci) di Lubiana.

         La mattina è stata dedicata alla visita del bellissimo Palazzo Coronini Cronberg, circondato da un magnifico parco, ricco  di eleganza, memorie e suggestione nelle sue sale recentemente riportate al loro splendore, a testimoniare i significativi legami dell’ illustre famiglia goriziana con gli Asburgo.

Altrettanto interessante si è rivelata, per i convenuti,  la  mostra allestita in un’ala del palazzo e intitolata “Donne allo specchio”, con suggestivi ritratti femminili eseguiti da famosi pittori e pittrici, così da offrire uno spaccato dell’evoluzione storico-culturale di quest’angolo della Mitteleuropa e, in particolare, della vita della famiglia Coronini-Cronberg.

Nel pomeriggio un altro appuntamento emozionante per i tre gruppi: la visita al Convento francescano di Kostanjevica a Nova Gorica (uscendo, senza che nessuno se ne accorgesse, in Slovenia), luogo di grande suggestione non solo per la spiritualità, ma anche per il suo valore di monumento storico: conserva infatti le tombe dell’ultimo re di Francia, Carlo X, e di altri membri della famiglia dei Borbone, nonché una ricchissima biblioteca con alcune preziose cinquecentine e la più antica grammatica della Lingua slovena.

Il luogo più adatto, dunque, per un intenso  momento di preghiera dei convenuti, guidato dall’assistente spirituale del gruppo del MEIC, don Franco Del Nin.

E a cementare ulteriormente l’amicizia fra i gruppi c’è stato un indimenticabile momento conviviale: uno squisito pranzo in un locale tipico di Gorizia.

Grande la soddisfazione che si leggeva, alla fine, nei volti di tutti, a cominciare dai presidenti Laura Macor (MEIC), Hermann Dohr (KAV) e Matija Cencelj (SKI).

Con un cordiale arrivederci all’anno prossimo!

Claudio Freschi